Possono convivere le superagonistiche granfondo con i supercicloturistici brevetti? Sì, e lo dimostra bene l’attività del G.S. Valconca – Ottica Biondi, un grosso team romagnolo di 105 soci, con 34 anni di attività alle spalle e una presenza costante sulle strade della regione e non solo. Il loro motto: «Sui pedali, eternamente giovani!».
Nell’attività del gruppo G.S. Valconca – Ottica Biondi (105 soci e 34 anni di attività) si affiancano le più importanti maratone ciclistiche italiane e i più rinomati brevetti europei. Anzi, alcuni dei soci del gruppo di Morciano (Rimini) sono stati tra i pionieri assoluti della specialità in Italia, cimentandosi nelle primissime (e più dure) prove disputate nel nostro Paese. Ugo Gaia, oltre a essere il presidente della squadra, è anche un ottimo fondista e un randonneur da Paris-Brest-Paris. A lui il compito di raccontare come funziona il gruppo, con un’intervista raccolta a poche ore dalla partenza della Maratona delle Dolomiti dove la squadra era presente in forze.
Allora, Ugo, cominciamo con una piccola storia del gruppo…
La storia del Gruppo Sportivo Valconca ha ben 34 anni. Ha inizio nel lontano 1970 per merito di Giuseppe Amadei, che si appassionò fin da giovane al ciclismo grazie anche alle imprese della squadra professionistica “Ghigi”, diretta da Luciano Pezzi e che ebbe l’onore di avere nei propri ranghi anche Fausto Coppi. Nel 1983 fu Luigi Biondi, titolare di una ditta di commercio ottico, ad assumerne la presidenza. Luigi è stato un cicloamatore che, nonostante la non giovane età, dedicava alla bici ogni momento libero, e con il suo esempio e con il motto “Sui pedali eternamente giovani” riuscì a vincere la sedentarietà di molti amici e ad allargare il gruppo. Dal 2002 ho ereditato l’onore della presidenza del gruppo. Attualmente siamo 105 iscritti, di cui quattro donne, e copriamo tutte le età: il nostro atleta più giovane ha 23 anni mentre quello più maturo, Aldo Amadei, è del 1921 e tiene perfettamente botta. Abbiamo la sede sociale in un bel locale nel centro di Marciano di Romagna, dove ci riuniamo tutti i giovedì sera dell’anno per pianificare le uscite della domenica e per discutere di ciò che ci è accaduto la settimana precedente.
Quali sono i costi di associazione al gruppo?
Associarsi al gruppo costa 36 euro, di cui 31 di tesserino e assicurazione e 5 che vanno alla segreteria del gruppo per le spese. In cambio si ottiene il diritto ad acquistare la divisa estiva completa a 34 euro per gli uomini e al prezzo simbolico di un euro per le donne e tutti i tesserati che partecipano alle manifestazioni a cui il gruppo aderisce ufficialmente. Costoro ricevono un punteggio in una speciale classifica, riservata a chi ha partecipato ad almeno sei manifestazioni, che a fine anno consente di ottenere dei buoni-spesa per l’acquisto di indumenti e accessori ciclistici.
A quali manifestazioni partecipate in forma ufficiale?
Partecipiamo ufficialmente al Campionato Provinciale Cicloturistico di Rimini e San Marino, al Campionato Italiano Cicloturistico, alle granfondo Selle Italia di Cervia, Nove Colli, Maratona delle Dolomiti, di San Marino. Attualmente alcuni nostri atleti stanno portando a termine il Prestigio.
Siete attivi anche sul fronte organizzativo?
Organizziamo soltanto, a fine settembre/inizio ottobre, una gara sociale a cronometro di 22 kilometri, con cronometraggio anche del tempo intermedio nel tratto di salita. Si corre con qualsiasi meteo: nell’edizione 2003 un terribile temporale si è abbattuto sui primi concorrenti. Alla fine, in 150 circa, si va a mangiare tutti assieme.
La Romagna è terra di grandi squadre ciclistiche. Come sono i vostri rapporti?
Abbiamo buoni rapporti di sana rivalità con le altre società ciclistiche presenti nella nostra zona e con alcune di esse ci organizziamo assieme per raggiungere un numero significativo di atleti e poter prenotare i pullman per le trasferte alle granfondo.
I vostri migliori risultati recenti e i premi che avete vinto?
Nel 2003 siamo arrivati secondi al Campionato Provinciale Cicloturistico di Rimini e San Marino, mentre lo scorso 30 maggio siamo arrivati secondi nel Campionato Italiano Cicloturistico svoltosi a Misano Adriatico. Nel 2003 abbiamo vinto venti prosciutti e una lavatrice. I premi come la lavatrice li vendiamo all’interno del gruppo, alla metà del prezzo di listino, a chi li desidera. Per i prosciutti, invece, organizziamo quattro-cinque cene sociali nelle quali utilizziamo al meglio questi ghiotti prodotti gastronomici.
Come vi organizzate per le trasferte? Quali sono quelle più gradite dai vostri soci?
Morciano di Romagna è molto vicino a Cesenatico, Cervia e San Marino, per cui la nostra partecipazione alle importanti manifestazioni che si svolgono in queste località consistono in una levataccia mattutina e ritorno a casa nel pomeriggio, il tutto in auto. Sono ottime prove e i costi sono limitati: ecco perché i nostri soci le gradiscono molto. La trasferta più importante nel 2004 è stata però quella alla Maratona delle Dolomiti, cui abbiamo partecipato con venti atleti, di cui dieci giunti a Pedraces con le proprie auto il giovedì e dieci in pullman assieme al gruppo della Cicli Matteoni, con cui abbiamo rapporti di grande amicizia e collaborazione. All’interno del nostro team c’è una persona che si occupa delle iscrizioni alle granfondo, cercando anche di organizzare le trasferte e tenendo conto delle singole esigenze. Ma non avete idea di quanto sia difficile cercare di accontentare tutti!
La granfondo preferita in assoluto?
Senza ombra di dubbio la Nove Colli: per la vicinanza, per l’accoglienza, per l’organizzazione, perché è la corsa di Marco Pantani e, semplicemente, per il tracciato. La Maratona delle Dolomiti ha percorsi bellissimi, uno scenario splendido, un’ottima organizzazione generale che però scivola nel ristoro finale, nel momento in cui gli atleti, soddisfatti delle proprie fatiche, si vedono costretti a subire file kilometriche per un piatto di pasta!
La granfondo più a misura di squadra?
Tocca ripetersi: la Nove Colli, in cui si ha un’ottima ricettività alberghiera per tutte le tasche, un tracciato con diverse salite ma con tratti in pianura in cui ci si può compattare e riposare, ottimi ristori, compreso quello all’arrivo. E prezzi onesti sotto ogni punto di vista.
Il problema dei costi è molto sentito tra chi partecipa alle granfondo?
Assolutamente sì. Anche le granfondo hanno subìto il caro euro: dalle 25-30.000 lire si è passati ai 25-30 euro e i servizi, i gadget e l’organizzazione sono più o meno sempre quelli. Per risparmiare, parecchi organizzatori adesso non stampano più il diploma con riportato il tempo impiegato e la posizione in classifica. Ma si potrebbe anche rinunciare a qualche barretta, borraccia o gadget per vedere di ridurre sensibilmente i costi.
Ci sono dei servizi indispensabili?
Certo, e quelli irrinunciabili sono: percorsi sicuri (incroci presidiati e, possibilmente, assenza di auto almeno nel proprio senso di marcia), ristori dignitosi per tutti, bagni e docce all’arrivo e un pasta-party che serva a concludere degnamente la bellissima giornata passata sulla bici a soffrire sulle salite o in quei tratti in cui il vento sembra avercela con noi soffiando sempre contro!
Parliamo di circuiti…
Alcuni nostri atleti partecipano al Prestigio, bellissimo circuito che raggruppa le principali granfondo nazionali, alcune delle quali vicine al nostro territorio. È però impensabile che in tale circuito ci siano d
ue manifestazioni a numero chiuso! O il circuito prevede un’iscrizione collettiva a inizio anno, che in qualche modo garantisca la partecipazione a tutte le gare, oppure, se non c’è un’iscrizione generale, bisogna evitare di inserire quelle manifestazioni che per ordine pubblico e/o per volontà degli organizzatori debbano limitare l’iscrizione solo a quei fortunati che con otto mesi di anticipo garantiscono, pagando la quota di iscrizione, la loro partecipazione. Quindi, se uno a gennaio decide di partecipare al Prestigio e non ha precedentemente inviato le iscrizioni alle due manifestazioni a numero chiuso, è costretto a non perdersene nessuna delle altre, qualunque cosa succeda, pena il non raggiungimento del numero minimo di gare previsto dal circuito.
Parliamo degli ex professionisti alle granfondo.
La presenza di ex professionisti alle granfondo mi inorgoglisce. Però mi irrita che simili atleti, più forti fisicamente, più allenati, più preparati mentalmente, possano disporre anche di ammiraglie e/o staffette sempre pronte ad aiutarli, a fargli saltare i ristori perché tanto la borraccia piena arriva sempre!
Siete uno dei gruppi italiani
più vicini al mondo dei brevetti e alcuni di voi hanno un curriculum notevolissimo… Io e Mario Fraternali ci siamo affacciati, rimanendone entusiasti, al mondo delle randonnée con la Roma-Bergamo del 2000 e poi con Sicilia No Stop. A queste si sono succedute la Milano-Roma, Sicilia No Stop II e, finalmente, l’epica Paris-Brest-Paris del 2003. Queste le principali, senza contare i tanti brevetti sui 200, 300, 400 e 600 kilometri conseguiti. Passione condivisa anche da Franco Lucarelli, Danilo Marcaccini ed Egidio Tonini. Credetemi, granfondo e brevetti sono fatti per convivere assieme!
articolo pubblicato su “Il Giornale delle Gran Fondo, agosto 2004 di Marco Bonarrigo
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